Selon Luca Fucini, les Calvino - GioBernardo, son frère GioBatta et son fils Mario - furent animés par les principes de leur époque, adoptés dans les loges maçonniques : « auto-éducation pour faire évoluer les grandes masses, par l'enseignement et le sens du devoir ».
Admirant les symboles initiatiques gravés sur la porte et peints sur la voûte de leur villa de Sanremo, Italo Calvino apprit également à être un « homme libre », comme il l'écrivit en 1957 dans sa lettre de démission du parti communiste italien qu'il envoya à regret mais de façon assumée.
Avec ses ouvrages, il continua l'oeuvre paternelle : « Je sais que souvent je parlerai au vent. Mais les plantes aussi confient au vent leurs graines, comme le but suprême de leur vie. Toutes les graines ne seront pas dispersées, il suffira qu'une seule trouve le bon environnement pour assurer et multiplier son espèce ».
Si l'Italie avait d'avantage cru dans ce message, aujourd'hui elle serait moins essoufflée. Elle pourrait compter sur une agriculture à l'avant-garde et sur un tourisme de haut niveau, sur la science et sur l'éducation.
Mais il n'est jamais trop tard pour reprendre « le chemin de saint Jean ».
(Aldo Alessandro Mola) Come scrive Luca Fucini, i Calvino - GioBernardo, suo fratello GioBatta e suo figlio Mario - furono animati dai principi all'epoca coltivati nelle logge massoniche: "autoeducazione per far progredire le grandi masse, con insegnamento e senso del dovere".
Contemplando i simboli iniziatici incisi sulla porta e dipinti sulla volta della villa sanremasca, anche Italo apprese a essere "uomo libero", come nel 1957 scrisse nella sofferta ma ferma lettera di congedo dal partito comunista italiano.
Con le sue opere continuò l'opera paterna: "So che più spesso parlerò al vento. Ma anche le piante affidano al vento i loro semi, supremo scopo della loro vita. Non tutti i semi saranno dispersi, basta che uno solo trovi un ambiente propizio per assicurare e moltiplicare la specie".
Se l'Italia avesse creduto di più in quel messaggio oggi sarebbe meno affannata. Conterebbe su un'agricoltura di avanguardia e su un turismo di alta qualità, su scienza ed educazione. Ma non è mai tardi per riprendere "la strada di San Giovanni".
(Aldo Alessandro Mola)
La testimonianza di un viaggio interdimensionale, realmente vissuto e sperimentato dai due protagonisti principali, un uomo e una donna (l'autrice) che, essendo anime gemelle, hanno la possibilità di compiere un cammino insieme, nonostante l'uno appartenga ormai, dopo la sua morte, al Mondo dello Spirito e l'altra continui la propria vita nel mondo terreno.
È una esperienza travolgente e ricca per il valore autentico dell'Amore, quell'Amore che esiste nell'Infinito e nell'Eternità, così forte e potente da prevaricare i dubbi della mente, le paure, ogni limite ed ostacolo.
Il viaggio si dispiega in tappe consequenziali con l'intento di giungere gradualmente alla riscoperta della Verità, quella Verità che amplia gli orizzonti della relatività per svelare i segreti dell'Universo, il Mistero, il significato e la Magia della Vita. Quella Verità che è il patrimonio che l'umanità ha dimenticato, ma che è celata nel nucleo di ogni individuo, ove è riposto il DNA Divino.
Medico geniale, filosofo e alchimista, dissacratore e scapigliato, combatté contro le autorità mediche, religiose e politiche del suo tempo e per questo, mai uomo ebbe tanti nemici e fu tanto criticato. Nello stesso tempo, mai uomo ebbe tanti seguaci e fu tanto ammirato. Nessuno meglio di lui - Philippus Aureolus Theophrast Bombast von Hohenheim, conosciuto come Paracelso - incarnò la figura dello scienziato rivoluzionario. Ancora oggi, rimane una delle figure più sfuggenti e misteriose della storia del pensiero occidentale. Studiò, operò e viaggiò in quasi tutto il mondo allora conosciuto, negli anni più irrequieti del Rinascimento, muovendosi tra i roghi dell'Inquisizione in piena attività, e i primi bagliori della rivoluzione scientifica. Fu chiamato «Lutero della medicina», ma scoprì la differenza tra vene e arterie, intuì che il fegato filtra il sangue e inventò la iatrochimica, ossia la distillazione dei minerali per estrarre le sostanze utili alla preparazione dei medicamenti. All'inseguimento di una medicina universale, che si giovasse del sapere d'ogni ramo delle conoscenze umane, visitò maghe e sciamani, cabbalisti e matematici, cerusici e negromanti.
Quale sarebbe stata la sua autobiografia, se ne avesse scritta una? Studiare la magia, la psicologia e mettere le basi di quella che sarà la futura psichiatria, perché nulla resti intentato, nella cura di un malato. E ancora e sempre l'alchimia, come unica via per l'elevazione spirituale. Forse ci avrebbe finalmente rivelato se possedeva il segreto della Pietra Filosofale e della sua rinuncia all'Elisir di vita eterna, forse.
In quest'immaginifica autobiografia, moltissimo è documentato, alcune parti sono ricavate da quanto vi è di leggendario nella sua vita, ma tutto è trattato con la passione che può ispirare un uomo che ha vissuto, più d'ogni altro, ai confini della realtà.
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1635: la cittadina di Valenza è assediata dietro ordine del cardinal Richelieu e gli sguardi di due giovani si incontrano in un amore silenzioso e impossibile. Spionaggio, cabala, medicina antica e un misterioso paio d'orecchini. "Il segreto del medico cabalista" viaggia tra XVII e XXI secolo, in un romanzo storico che conduce il lettore al cuore della cultura ebraica e dell'arte dell'oreficeria.
Le origini dei Tarocchi si perdono tra i miti dell'alba della nostra civiltà, ma solo nel XIV secolo si manifesta l'espressione artistica di questo fondamentale aspetto della cultura cosiddetta Tradizionale.
A quell'epoca la filosofia e la matematica araba producono grandi cambiamenti in Europa, i trovatori diffondono culture e conoscenze dalle più svariate origini, inizia l'utilizzo della carta a fibra vegetale ed appaiono i primi Tarocchi disegnati o dipinti a mano.
Ma sarà solo nel XVIII secolo che il nobile Court de Gebelin farà conoscere i Tarocchi nelle loro forme attuali, mettendo in luce il senso profondo degli Arcani.
Essi testimoniano la realtà del pensiero tradizionale e partecipano all'evoluzione dello spirito dell'umanità di cui sono un rivelatore ed un mezzo di investigazione.
La riflessione sui diversi Arcani e sulle loro possibili associazioni apporta all'individuo differenti chiavi di lettura per la comprensione di se stessi, mediante l'interpretazione del simbolo.
Il linguaggio simbolico non impone un senso univoco di lettura ma lascia spazio libero all'interpretazione in quanto si rivolge all'inconscio stimolando l'immaginazione.
Tale linguaggio, al contrario del pensiero abituale fondato sul razionale, permette di eludere tale condizionamento e di far emergere immagini dal profondo del nostro subcosciente che appartengono, oltre che ai nostri problemi personali, anche alle immagini archetipali del pensiero dell'umanità.
In questo libro troverete ogni spiegazione sui Tarocchi, senza i quali il futuro non potrebbe essere svelato. Se vi concentrerete su queste pagine l'avvenire non avrà più segreti e scoprirete come in un gioco che cosa riserva per voi il futuro e potrete diventare esperti dell'interpretazione dell'incognito.
Un grande lavoro suddiviso in una parte letteraria ed in una interpretativa che vi permetterà di diventare artefici del vostro destino.
Diego Baratono e Claudio Piani ci guidano in un viaggio affascinante che parte da un mappamondo del 1507 per guidarci a ritroso nella Firenze degli ultimi anni del Quattrocento, dove strani indizi portano a credere che il Nuovo Mondo non fosse poi così sconosciuto, per lo meno a un livello «pre-scientifico»... A partire dallo studio di un dipinto del Ghirlandaio e dalla comparazione di diverse carte e globi «anomali» per la loro datazione, Baratono e Piani portano avanti una loro innovativa riflessione sui primi viaggi da e per il nuovo continente, ma togliendo al contempo il velo a un'intrigante e mistica tesi sulle origini - sempre discusse - del nome «America». E se non si trattasse di un omaggio a quell'Amerigo Vespucci che, in fondo, non fu il primo a mettere piede sul Nuovo Mondo? E se dietro a quel nome ci fosse una dedica carica di senso religioso, alla figura della Madonna che tanta parte sembra avere in tutta la vicenda? Si apre così uno squarcio su una tesi proposta qui per la prima volta, ma che sembra destinata ad aprire una nuova fase di discussione sul tema. Gli indizi per un fondamentale cambiamento di paradigma ci sono tutti, quello che è più interessante è che sono tutti molto ben documentati.
Questo volume, il primo di una serie di quattro, dedicati interamente al Rito Scozzese Antico ed Accettato, contiene i Rituali di Apertura e di Chiusura dei Lavori nei tre gradi simbolici, nonché i Rituali di Iniziazione ad Apprendista, di Passaggio a Compagno d'Arte e di Elevazione a Maestro, come attualmente praticati in Francia secondo la più antica tradizione e con l'approvazione del Supremo Consiglio del Rito.
Il traduttore, alla luce dell'esperienza acquisita in oltre trent'anni di appartenenza alle più tradizionali Obbedienze Libero-Muratorie italiane ed internazionali, ha voluto apportare il proprio contributo alla conoscenza dei Rituali nella loro vera essenza tradizionale.
Per rispondere all'esigenza di chiarezza nella pratica dei Rituali manifestata da tanti Fratelli, sopratutto in quei punti la cui esecuzione è sempre stata variamente controversa, ha integrato i testi con spiegazioni ed interpretazioni fondamentali, maturate grazie alla frequentazione delle differenti Logge di Ricerca.
Il secondo volume conterrà la traduzione ed il commento degli altri Rituali del Rito nei gradi simbolici, mentre il terzo ed il quarto saranno dedicati a commenti ed interpretazioni dei precedenti, oltre a numerosi Lavori sugli argomenti fondamentali dei tre gradi simbolici e di quelli successivi.
Questo sempre nell'intento di diffondere e di trasmettere, agli addetti ai Lavori appassionati della ritualità, la cultura Libero-Muratoria, primo dovere di ogni Maestro che desideri essere degno di tale appellativo.
Dietro al mistero di Rennes-le-Château stanno più di mille anni di storia che risalgono al tempio di Salomone e ai suoi segreti. I viaggiatori dell'incognito si basa sulle famose pergamene, ritrovate dall'abate Bérenger Saunière, che danno lo spunto a un continuo vortice di ipotesi partorite dalle menti dei protagonisti di questo romanzo. Si parla di antiche pergamene che formano le basi di un'antica religione universale che ha attraversato tutti i tempi, una dottrina esoterica che risale a Ermete, a Mosè, a Pitagora e che si consacra in Cristo. Il nostro è un viaggio nel tempo e nella Storia che parte dall'antico Egitto, passa attraverso la scuola pitagorica crotonese e giunge alla prima Crociata per terminare ai giorni nostri nei misteri che vedono la NASA aver insabbiato alcune notizie relative il primo sbarco dell'uomo sulla luna e altre scoperte fatte dalla sonda spaziale «Mars Observer». Ma I viaggiatori dell'incognito non è solo un viaggio romanzato nella Storia e nel tempo, ma anche un percorso introspettivo alla ricerca spirituale del tesoro, del Graal che è in tutti noi. Alessandro Balossino è un ragno attento che tesse con le sue zampe infinite, tra flashback onirici e futuri, incastri esatti che collegano in maniera perfetta e circolare i massimi sistemi con i poteri forti, facendo molte volte vacillare le nostre convinzioni storiche, politiche ed economiche. Le teorie su cui muove i suoi personaggi sono sbalorditive, specie se paragonate all'efficacia ed al riscontro verificabile da chiunque nella realtà. Teorie che toccano punti nevralgici come Chiesa, Stato e Libertà individuale che, sebbene si tratti di una fiction, non aiutano il tranquillo svolgersi della propria esistenza.
Non arrendersi mai, guardare al futuro con speranza, forza d'animo, tanta tenacia, operosità e un pizzico di ironia.
Questo è il messaggio che ci vuole trasmettere l'autrice di "Stefano Reviglio: in capo al mondo per sperimentare" attraverso la storia della vita di suo padre: un uomo che ha sperimentato innanzi tutto se stesso, con scelte molto coraggiose, realizzate sempre con lo sguardo rivolto in avanti.
Un uomo che ha saputo costruire il proprio destino, la vita propria e della sua famiglia, trasmettendo un grande esempio ed un magnifico ricordo che l'autrice ha deciso di condividere come messaggio di speranza in questi tempi, resi cosi difficili da tanti individui senza principi, senza rispetto, senza scrupoli.
Questa biografia inizia con l'infanzia del protagonista, attraverso momenti dolorosi e tenere emozioni e prosegue con i sacrifici degli anni di studio e di lavoro, per terminare con la brillante carriera professionale e l'esperienza imprenditoriale.
Il racconto si intreccia con le complesse esperienze del periodo della guerra, qualche ritaglio di una scanzonata giovinezza, viaggi avventurosi e una storia d'amore durata 56 anni, attraverso lettere, ricordi, poesie e fotografie d'archivio in un magnifico affresco dell'epoca tra gli anni '40 e il 2000.
Questo libro è l'omaggio ad un uomo straordinario e alla donna che è stata sempre al suo fianco.